Tra Val di Sole e Fuochi di Mercato: Napoli, il Romanzo è Appena Iniziato!
- Rosario Caracciolo

- 28 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Editoriale – Il giornalista tifoso racconta (Caracciolo Rosario)

Il ritiro in Val di Sole è ufficialmente terminato. Undici giorni di corsa, sudore e passione. Ma dietro lo spettacolo pirotecnico e le foto di gruppo c’è molto di più: c’è un nuovo Napoli che prende forma, plasmato dalla ferocia metodica di Antonio Conte e da una rosa che, tra addii e arrivi, si sta trasformando.

Il sipario cala con il solito entusiasmo azzurro: allenamenti duri, tifosi in delirio, tribune piene. Ma è dietro la vetrina che si muove il vero racconto. La cessione di Victor Osimhen, finalmente aggiungo io! Si e concretizzata, ora si attendono solo gli annunci dalle rispettive società' (Oggi il Gala dovrebbe garantire le fidejussioni bancarie!), e la definitiva separazione consentirà' al Napoli di concludere le altre operazioni in entrata, tentando di accontentare fino in fondo il tecnico Antonio Conte consegnandogli la rosa tanto desiderata dal mister salentino in vista del ritiro di Castel Di Sangro (30 Luglio/14 Agosto)

Via anche Ngonge, che andrà a Torino per giocare con continuità. Una scelta condivisibile, perché ha talento ma non può marcire in panchina. Capitolo uscite: Simeone e Raspadori sono nomi caldi, e qui il cuore fa fatica a reggere. Il primo è anima e sorriso, il secondo ha ancora tanto da dare. Ma il mercato non ha pietà.
Nel frattempo si lavora agli innesti: Dan Ndoye è il primo obiettivo, ma il Napoli gioca d’attesa. L’ultimatum è pronto. E se il Bologna tentenna, c’è il piano B: Raheem Sterling. Operazione complessa, ma non impossibile. Il Chelsea potrebbe cederlo in prestito dopo Ferragosto, pagando parte dell’ingaggio. E attenzione anche a Federico Chiesa e a Miretti, nomi che infiammerebbero l’ambiente.

Tra i pali, l’arrivo di Vanja Milinkovic-Savic non è un colpo di scena, ma una scelta precisa: serve un’alternativa vera a Meret, e il serbo ha l’età, il fisico e l’esperienza per reggere il duello. Nessuna crisi, nessuna guerra. È gestione.
Nel frattempo, in Trentino, il Napoli ha vissuto il suo quattordicesimo ritiro consecutivo. La trasformazione è iniziata con la lettera A di “Amma faticà” e finita con la Z di “Zona Napoli”, perché Dimaro non è più solo una tappa: è casa!

Il pensiero del giornalista tifoso

Mentre la stampa del nord si addormenta su sterili elogi ai “progetti” delle milanesi e le solite telenovele juventine, il Napoli lavora. Suda. Costruisce. Sceglie. Senza proclami, ma con metodo. Con un Conte in trincea e un Manna chiamato all’efficienza totale. I fuochi d’artificio del ritiro sono stati solo il prologo. Ora, servono i botti veri. E stavolta, fratm, li vogliamo vedere pure 'ncoppa 'a Champions.







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