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NON PUÒ PIOVERE PER SEMPRE

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 10 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min
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C’è un momento, nella stagione di ogni grande squadra, in cui il rumore di fondo diventa assordante. Risultati che mancano, critiche che si moltiplicano, dubbi che strisciano. Il Napoli è esattamente lì. Ma è proprio lì che si misura la statura di un progetto.


IL CONTESTO: TRA SCIVOLONI E SEGNALI


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Le due sconfitte consecutive hanno lasciato scorie, inutile negarlo. Contro Udinese il Napoli non mi è piaciuto: poco coraggio, poca cattiveria, troppa attesa. Il gol di Ekkelenkamp è una perla difficilmente difendibile, Milinkovic-Savic non ha colpe, ma il problema non è il tiro impossibile: è l’atteggiamento precedente. Gli azzurri hanno aspettato l’affondo avversario, quando invece dovevano affondare loro. In trasferta, quest’anno, qualcosa va registrato.

Eppure, in mezzo alla nebbia, spuntano luci vere.


LE NOTE LIETE: UOMINI CHE TORNANO


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Il rientro di Lobotka e Gutierrez è ossigeno puro. Due soluzioni in più per Antonio Conte, che a differenza di Bologna appare più rilassato, più lucido. Non rassegnato, ma consapevole. Sa che gli infortuni hanno inciso, sa che il gruppo va gestito, sa soprattutto che il futuro passa anche dal mercato.

E poi c’è Lukaku. Forse non ancora in campo, ma di nuovo dentro lo spogliatoio. Personalità, carisma, leadership: certe presenze contano anche senza minuti nelle gambe.


IL MERCATO: VISIONE E OPPORTUNITÀ


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Le voci su Mainoo si intensificano. Calciatore vero, moderno, completo. Il messaggio social del fratellastro – “liberate Kobbie” – è una strizzata d’occhio che a Napoli non passa inosservata. La formula è chiara: prestito con diritto. Lo United tentenna, ma i precedenti (McTominay, Hojlund) raccontano che certi regali, a volte, arrivano.

Per il ruolo di vice Di Lorenzo, il nome è Norton-Cuffy del Genoa: giovane, intenso, funzionale. Tasselli, non figurine.


IL CAMPO: SCELTE E DUBBI


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Conte non cambia modulo: il 3-4-2-1 è una garanzia. Cambia uomini. Di Lorenzo nei tre centrali, Politano a tutta fascia, Elmas accanto a Neres dietro Hojlund. Scelte logiche, ma non indiscutibili. Io, ad esempio, Lang non lo avrei tolto contro l’Udinese. E Politano, entrando, non ha inciso.

Un dato però resta: mancano tiri dalla distanza. Nei momenti di difficoltà, bisogna calciare. Sporcare la partita. Costringere la porta avversaria a essere protagonista.


LA SUPERCOPPA: UNA MISURA REALE


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Riyad non è solo una vetrina. È un termometro. Il Milan campione in carica non vuole abdicare, anche se è cambiato tutto. Allegri porta esperienza, mentalità, fame. Ma non mi ha impressionato contro il Sassuolo.

Il Napoli arriva con ferite aperte ma anche con nuove certezze. È una semifinale che vale più di un trofeo: vale una risposta. A se stessi, prima ancora che agli altri.


IL PENSIERO FINALE... FEDE RAZIONALE

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Questa squadra ha qualità. Ha uomini. Ha una guida che sa dove andare. Deve imparare a soffrire senza smarrirsi, a colpire quando il momento lo chiede, a credere anche quando il cielo è grigio.

Perché sì, oggi piove. Ma non può piovere per sempre.


LE PROBABILI FORMAZIONI: IN CASA NAPOLI...


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NAPOLI (1-3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo, Lobotka, McTominay, Spinazzola (Gutierrez); Politano, Neres; Hojlund. All. Conte.


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IN CASA MILAN...


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MILAN (1-3-1-4-2): Maignan; Tomori, De Winter (Gabbia), Pavlovic; Modric; Saelemaekers,

Loftus-Cheek (Fofana), Rabiot, Bartesaghi; Nkunku, Pulisic. All.Allegri.


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