Napoli, Il Cantiere Che fa Paura alle Big!
- Rosario Caracciolo
- 14 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Il ritiro di Castel di Sangro volge al termine, ma quello del Napoli non è un epilogo: è un’iniezione di benzina ad alto numero di ottani per una macchina che Antonio Conte sta preparando per correre come nessun’altra in Serie A. Mancano oggi e domani per chiudere un ciclo di lavoro intensissimo, dove sudore e idee si sono mischiati a esperimenti tattici e un mercato ancora in piena ebollizione.
Le parole del tecnico sono state chiare come lame: il Napoli è “un cantiere aperto”. Non una frase buttata lì, ma una verità che racconta due facce dela stessa medaglia: entusiasmo per l’impegno dei nuovi e degli “usati sicuri”, ma anche la consapevolezza che servono tempo e pazienza per trasformare il materiale grezzo in un’arma affilata.
In campo, Conte ha già alzato il livello della complessità tattica. Non solo il 4-3-3 classico, ma anche la convivenza di quattro colossi di centrocampo: Anguissa, Lobotka, McTominay e De Bruyne. Una scelta che punta a garantire equilibrio, parola chiave ripetuta più volte, ma che nel vocabolario del tecnico significa solidità, adattabilità e capacità di essere letali in più modi.
Mercato: rivoluzione silenziosa ma profonda

In un anno sono arrivati 13 nuovi giocatori, 7 i partenti, e non nomi qualsiasi: Osimhen, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone, Caprile, Gaetano, Natan. Sono rimasti prestiti come Lindstrom e Cajuste, sono arrivati colpi dal futuro come Beukema, Lucca, Marianucci, e nomi pronti a incidere subito come De Bruyne. Ma Conte lo ha detto senza giri di parole: “Non tutte le ciambelle escono col buco”.
Questo Napoli non compra per capriccio, ma per costruire fondamenta destinate a durare. Non arriveranno nomi solo per fare scena: si punta a completare la rosa, a inserire elementi pronti a crescere, anche se non subito titolari. Chi cerca il colpo da 70 milioni pronto all’uso vada a guardare altrove.
Obiettivi e filosofia vincente

Nonostante le partenze, il messaggio è chiarissimo: il Napoli deve essere competitivo con Juventus, Inter e Milan, e deve farlo in maniera costante, non con fiammate isolate. Conte ha sposato la linea societaria: tetto ingaggi rispettato, acquisti sostenibili, ma zero complessi di inferiorità.
Non è un caso che, in attacco, dopo l’addio di Raspadori e Simeone, sia arrivato Lang per sostituire Kvara. Un paragone impossibile per prezzo e percorso, ma l’olandese ha qualità da sviluppare. Alternative? Ndoye del Bologna era nei radar, ma le cifre erano fuori strategia.
Intanto, attenzione alle piste calde: Mika Godts dell’Ajax, Sudakov dello Shakhtar, con Benfica in agguato, e il ritorno di fiamma per Zirkzee. Sul fronte esterni e centrocampo, nomi come Chiesa ed Elmas restano nella lista, mentre in difesa il focus è su Miguel Gutierrez e Juanlu. Il budget? Circa 60 milioni, con un tetto massimo di 30 per il cartellino e 6,5 lordi per l’ingaggio.
Dentro lo spogliatoio: Leadership e responsabilità

La vera benzina di Conte non sono solo i nuovi acquisti, ma la leadership del vecchio gruppo: Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Rrahmani e soprattutto Lukaku. Il belga, protagonista dello scudetto, ora affronta una preparazione completa che potrebbe renderlo devastante. Ma il tecnico lo vuole anche leader nello spogliatoio, pronto a indicare la via ai tanti nuovi.
E poi c’è la gestione dei giovani: Vergara resta per crescere, Ambrosino potrebbe seguire lo stesso percorso dietro due colossi come Lukaku e Lucca. Nessun regalo, ma opportunità per chi dimostra fame e qualità.
Il caso portieri e l’equilibrio difensivo

Tra Meret e Milinkovic-Savic sarà staffetta. Il serbo è costato 20 milioni, investimento chiaro, ma nessun esonero tecnico per Meret. Sarà il campo a decidere chi sarà il titolare, e Conte lo dice con franchezza: “A meno che non ci sia un dislivello enorme, giocheranno entrambi”.
Dietro, il rientro di Buongiorno è vicino, ma per sostituirlo temporaneamente si va sul sicuro con Juan Jesus e Beukema.
De Bruyne: il campione che si è messo in gioco

A 34 anni, con una carriera da leggenda alle spalle, De Bruyne si è calato nella realtà azzurra con umiltà e professionalità. Sempre sorridente, mai un secondo di allenamento saltato, esempio per i compagni. Potrebbe essere la chiave di una stagione che vedrà il Napoli alternare moduli e soluzioni offensive.
Dal campo al mercato: ultimi Fuochi

Con la chiusura del ritiro, il focus si sposta interamente sul mercato. Manna lavora su più fronti: chiudere per Gutierrez, trovare la soluzione per Juanlu, capire il futuro di Elmas. Tutto mentre si prepara l’amichevole con l’Olympiacos, test utile per valutare gli ultimi innesti.
Il Giornalista Tifoso – Rosario Caracciolo

E allora, amici miei, guardiamo in faccia la realtà: questo Napoli non è un cantiere improvvisato, ma una “macchina da guerra” che Conte sta assemblando pezzo per pezzo. E mentre le big del nord continuano a comprare con portafogli infiniti, noi costruiamo con intelligenza e visione. È vero, servirà tempo. È vero, i nuovi dovranno ambientarsi. Ma attenzione: quando tutti questi ingranaggi inizieranno a girare insieme, sarà difficile fermarci. E io, da tifoso e da giornalista, vi dico una cosa: sottovalutare questo Napoli sarà l’errore più grosso che le nostre rivali possano fare. E ricordatevi dove eravamo e dove siamo: lo Scudetto non è stato un caso. Adesso stiamo preparando il bis.
Commenti