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🔵 Napoli Campione: Lo Scudetto Del Sudore, Della Testa e Del Cuore. Conte e ADL, Missione compiuta.

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 24 mag
  • Tempo di lettura: 3 min



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NAPOLI È CAMPIONE.


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Sì, adesso possiamo dirlo forte. Il quarto Scudetto è realtà. E non importa se non è stato uno spettacolo continuo come quello di due stagioni fa con Luciano Spalletti. Questa è stata una cavalcata sudata, lottata, sporca. Ma forse per questo… ancora più bella. È lo Scudetto di Antonio Conte, di un gruppo ricostruito, di un popolo che non ha mai smesso di credere.


LA SVOLTA CONTE.


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Il merito più grande? Di chi ha saputo prendere una squadra sgonfia e renderla feroce. Antonio Conte è stato il martello silenzioso di Castel Volturno. Ha ridato spessore al gruppo, valorizzato uomini spesso ignorati, come McTominay, un gigante vero, non solo fisico. Il suo gol in sforbiciata contro il Cagliari è entrato di diritto nella leggenda. Ma non è stato solo un colpo spettacolare: è stato il manifesto del suo campionato. Testa, cuore, muscoli.


UN ALTRO NAPOLI.


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Nessuno dimentichi da dove siamo partiti: il decimo posto della passata stagione. Un disastro sportivo e comunicativo. Una proprietà assente, una squadra in frantumi. Ma De Laurentiis, stavolta, ha avuto il coraggio di scegliere. E scegliere bene. Ha consegnato tutto a Conte. Ha taciuto, come promesso. E ha vinto.


MERCATO FATICOSO, MA EFFICACE.


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Non è stato un mercato perfetto, anzi. La partenza di Osimhen, l'addio a stagione in corso di Kvaratskhelia, rimpiazzato da un evanescente Okafor, sembravano sentenze. Invece Lukaku, pur non scintillante, ha portato a casa numeri buoni. E poi quel colpo lì, lo scozzese venuto dall’Inghilterra: McTominay, il vero MVP.


CONTRO IL CAGLIARI DATO TUTTO.


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Al Maradona si è visto tutto il Napoli di Conte. Primo tempo difficile , ma solo perche’ non si segnava, nervoso, con Rrahmani a rischio rosso, placcato proprio da McTominay. Poi l’ex United ha segnato da fuoriclasse. E infine il timbro di Lukaku. E lì, anche Conte è esploso. Da una tribuna blindata è venuta giù tutta la tensione dell’anno.


LA FESTA DEL POPOLO.


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Ora è tempo di godere. Lunedì 26 maggio, alle 15:00, il bus scoperto porterà gli eroi azzurri in parata lungo il lungomare. Una prima storica per un momento storico. Napoli si prepari a una nuova, indimenticabile pagina di amore collettivo. Il sindaco Manfredi ha promesso ordine e dirette anche per chi non potrà essere in prima linea. Ma ogni angolo della città sarà una curva.


CAMPIONI E ORGOGLIO.


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Non è stato il Napoli della bellezza, ma quello della maturità. Quello che sa vincere anche quando non incanta. Quello che ha superato anche l’Inter più costosa e quotata. Uno Scudetto da 18,7 milioni di euro, a cui si aggiungono i quasi 44 milioni certi della Champions League. In tutto, oltre 60 milioni per alimentare la prossima rinascita.


DE LAURENTIIS HA IMPARATO.


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Alzi la mano chi pensava che Aurelio De Laurentiis potesse vincere due Scudetti in tre anni. E invece sì. Ha imparato dagli errori, ha scelto il tecnico giusto, ha investito quando serviva e, soprattutto, ha fatto un passo indietro. Cosa rara, e per lui rivoluzionaria.


IL FUTURO? GIA’ COMINCIA.


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Che Conte resti o meno – e speriamo di sì – Napoli ha adesso una struttura da top club. C’è fame, c’è disponibilità economica, e soprattutto una città che ha riscoperto la sua identità. Gli errori serviranno da lezione. Ora va solo ottimizzato il gruppo per le nuove sfide: Champions, Coppa Italia, Supercoppa. E, ovviamente, per difendere lo Scudetto.


IL MESSAGGIO FINALE


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Napoli non sarà mai una tappa. Per nessuno. E se Conte è il re di questa stagione, il popolo è l’anima. Un milione di cuori al Maradona in stagione. Una città che vince solo se resta unita. Oggi più che mai: “Ama, faticà, vince. Na vota n’ata.”

 
 
 

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