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Kvara, il simbolo che si incrina: Antonio Conte al centro di un capolavoro tradito

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 12 gen
  • Tempo di lettura: 3 min


È difficile immaginare un titolo più adatto per fotografare il momento del Napoli: primo in classifica, nonostante tutto. Eppure, il capolavoro del tecnico salentino Antonio Conte rischia di essere offuscato da una gestione più che discutibile della situazione legata a Kvicha Kvaratskhelia. L’allenatore non le ha mandate a dire nella conferenza stampa pre-Napoli-Verona, lasciando trasparire tutta la sua amarezza per l'atteggiamento del giocatore, del suo entourage e, indirettamente, della gestione societaria.


Kvara: il simbolo dello Scudetto che voleva andare via



Kvicha Kvaratskhelia non è solo un giocatore di qualità, è l’emblema del tricolore cucito sul petto del Napoli. Ma cosa è cambiato? “È stato il primo a chiedere la cessione”, ha rivelato un deluso Conte, confermando un retroscena che scuote profondamente l’ambiente partenopeo. Un fulmine a ciel sereno? Non proprio. Già in estate, il tecnico aveva lavorato strenuamente per trattenere alcuni pilastri, tra cui lo stesso Kvara, in un contesto già segnato dagli addii di Piotr Zielinski e Victor Osimhen.



“L’ho fatto quest’estate credendo nel progetto, ma adesso faccio un passo indietro. Non posso tenere con le catene chi non vuole restare,” ha aggiunto Conte, sottolineando la difficoltà di mantenere unita una rosa con più di un elemento che sembrava già mentalmente altrove.


Un gennaio da incubo: l’ombra del mercato e il caso Kvara



Non basta essere primi in classifica. Per Conte, il mercato di gennaio è sempre più un incubo: Kvara, Caprile e Folorunsho sono solo alcuni dei nomi coinvolti in movimenti di mercato, con il georgiano al centro di una situazione incandescente. Il tecnico, con grande onestà, ha ammesso: “Tanti giocatori sono con la valigia in mano. Tenere la concentrazione non è mai semplice.” Parole che evidenziano la fragilità di un equilibrio che Conte ha costruito a fatica.


Il futuro: senza Kvara ma con un Napoli competitivo



La priorità, ora, è concentrarsi sul campo. Il Verona, avversario di giornata, rappresenta una tappa cruciale, soprattutto alla luce delle assenze di Kvara, Olivera e Buongiorno. Conte guarda avanti, ma non manca di lanciare un monito: “Se il Napoli vuole restare competitivo, non può essere una squadra di passaggio. Dev’essere chiaro che costruire qualcosa di ambizioso non è negoziabile.”


Napoli-Verona: una partita per non fermarsi



Nonostante il mercato che crea scompiglio, il Napoli deve concentrarsi sul campo. La sfida contro il Verona, valida per la prima giornata del girone di ritorno, rappresenta un test importante. Gli uomini di Conte vogliono confermarsi al vertice, ma dovranno farlo senza alcuni protagonisti chiave.



Oltre all’assenza pesante di Kvaratskhelia, mancheranno anche Olivera e Buongiorno, mentre tornano a disposizione Politano e Spinazzola. Proprio quest’ultimo sarà chiamato a guidare la fascia sinistra, dopo la brillante prestazione contro la Fiorentina. Davanti, il tridente composto da Neres, Lukaku e Politano avrà il compito di scardinare la difesa del Verona.



Il Verona, allenato da Paolo Zanetti, arriva al Maradona in buona forma e con la voglia di strappare punti salvezza. Ma i numeri parlano chiaro: il Napoli non può permettersi passi falsi.


Probabili formazioni aggiornate:



NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Neres, Lukaku, Politano. All. Conte



VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Lazovic, Duda, Belahyane, Bradaric; Suslov; Sarr, Tengstedt. All. Zanetti


Analisi e pensiero finale del giornalista tifoso



La conferenza di Antonio Conte è un capolavoro di franchezza e determinazione. Le sue parole hanno chiaramente un bersaglio: Kvicha Kvaratskhelia, ma anche il suo entourage, composto dal procuratore e dal padre, che non hanno saputo gestire la situazione con la dovuta sensibilità. Il georgiano, simbolo di uno Scudetto che resterà per sempre nei cuori napoletani, oggi rischia di lasciare uno strappo doloroso.


L’allenatore, invece, esce rafforzato. La sua leadership non si discute: è riuscito a trasformare un gruppo vacillante in una macchina vincente, ma ora la società deve fare la sua parte. Il Napoli, guidato da De Laurentiis, non può permettersi di perdere la sua identità per una gestione scriteriata del mercato.


Il messaggio è chiaro: nessuno è più grande del Napoli. Non Kvara, non il suo procuratore, non il mercato. La maglia azzurra è un privilegio, e chi non lo comprende, farebbe meglio ad andare altrove. Ma guai a sottovalutare il maestro Conte: con o senza Kvara, lui ha già pronto il piano B. Il Napoli non ha paura di nessuno, tantomeno delle distrazioni di gennaio.


La squadra deve restare compatta. Conte ha parlato chiaro: nessun alibi, nessuna distrazione. Il tecnico salentino ha lanciato un messaggio inequivocabile: l’obiettivo scudetto non può essere messo in discussione da questioni individuali.


Ora tocca al gruppo dimostrare di essere più forte di ogni turbolenza contro il Verona sarà un banco di prova per la mentalità vincente acquisita. Lo scudetto passa da gare come questa: concretezza, sacrificio e qualità per confermare il primo posto. Forza Napoli Sempre!

 
 
 

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