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Il Silenzio è Complicità. Difendiamo Napoli!

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 29 ott
  • Tempo di lettura: 4 min

Napoli è stanca. Offesa. Umiliata da un sistema mediatico che confonde la critica sportiva con il razzismo d’appartenenza. Ho scritto una lettera ufficiale all’Ordine dei Giornalisti della Campania per dire basta a questo scempio.

Serve rispetto, non compassione. Serve verità, non doppi pesi.

👉 Leggete e condividete la lettera. È tempo di alzare la voce, tutti insieme...


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Alla c.a. Presidente dott. Ottavio Lucarelli


Presidente Ordine dei Giornalisti della Campania


 Via  Partenope 5,


 80121 Napoli


Oggetto: Segnalazione urgente – perpetuo e ormai vomitevole razzismo nei confronti di Napoli e dei napoletani nel racconto mediatico sportivo


Egregio  Presidente dott.  Ottavio Lucarelli, Mi permetto di rivolgermi a Lei in qualità di giornalista , appassionato del nostro calcio e profondamente legato alla mia città Napoli, col nome di Rosario Caracciolo (ilgiornalistatifoso.it) .

Con questa missiva desidero segnalare con forza un fenomeno inaccettabile che sta assumendo proporzioni gravi e che richiede un intervento deciso da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e, per conoscenza, dell’Ordine Nazionale: 


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Il perpetuo ed ormai vomitevole razzismo mediatico – non sul colore della pelle, ma sull’appartenenza geografica, culturale, identitaria – nei confronti della squadra del Napoli e dei suoi tifosi.

In questi giorni – e non sono casi isolati – la rete nazionale consente impunemente che un ex arbitro come Mauro Bergonzi apostrofi il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, definendolo “antisportivo”, “simulatore”, senza che vi sia una reazione dignitosa da parte dei commentatori o una sanzione professionale. Allo stesso modo, il direttore della trasmissione Sportitalia, Michele Criscitiello, nel suo editoriale ha dichiarato: “Meglio un … Lautaro Martínez che invita Antonio Conte nel sottopassaggio che un Simeone che non esulta”. Frase che da sola sintetizza un pregiudizio aperto nei confronti della squadra azzurra. 

Vorrei porre alla Sua attenzione alcuni punti che credo giustifichino un intervento formale dell’Ordine.


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  1. Doppio metro e discriminazione geografica: quando un giocatore del Napoli compie un gesto – reale o presunto – vengono amplificati termini come “simulazione”, “antisportivo”, mentre identiche o peggiori situazioni legate a squadre del Nord vengono descritte come “passione”, “carattere”, “sincerità”. Si tratta di un’interpretazione malevola e sistematica che offende la dignità del tifoso napoletano e della città di Napoli.

  2. Complicità del silenzio della stampa celebrata come imparziale: mentre si assiste a commenti oltraggiosi, spesso la stampa locale e nazionale napoletana o meridionale resta in silenzio, timida o inconsistente. Tale assenza rafforza l’idea che sia lecito tollerare queste narrazioni discriminatorie.

  3. Ruolo degli opinionisti e degli ex-arbitri: persone come Bergonzi o Marelli,  si arrogano il diritto di squalificare moralmente giocatori del Napoli, pronunciandosi con leggerezza su concetti come “antisportivo”, senza che vi sia un richiamo né una sanzione. Questo accade mentre casi analoghi con protagonisti altrove risultano ignorati o minimizzati.

  4. Il quadro più ampio del sistema calcio-media-Nord vs Sud: non è solo un episodio isolato. È la riproposizione di un clima storico in cui il Sud, Napoli in particolare, viene trattato come corpo straniero, ostile o inferiore. È un razzismo d’appartenenza, non di pelle, ma non per questo meno vile.


Gabriele Oriali, la storia calpestata solo perche al Napoli!!!!
Gabriele Oriali, la storia calpestata solo perche al Napoli!!!!

"Statti a Napoli. Dovete cancellarlo dalla nostra storia.

Bandiera nerazzurra un cavolo, complice attivo di questo schifo.

Vederti inveire, protestare e stressare il quarto uomo al posto del tuo padrone Antonio Conte,contro quella che definivi la tua squadra del cuore fa di te uno dei più grandi disonori sportivi mai visti in vita mia.

Esulta pure, che noi non ti vogliamo mai più vedere"...

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Alla luce di ciò, Le chiedo formalmente che l’Ordine dei Giornalisti della Campania attivi un’indagine interna o promuova una presa di posizione pubblica forte nei confronti di tali fenomeni, con le seguenti richieste concrete:


  • che vengano esaminate e, se appropriate, sanzionate le esternazioni giornalistiche e mediatiche che si configurano come discriminazione geografica o culturale nei confronti di Napoli e dei napoletani;

  • che venga promossa una campagna di sensibilizzazione verso i colleghi e opinionisti affinché non ricorrano a stereotipi, due pesi e due misure, trattamenti differenziati;

  • che venga garantita risposta tempestiva anche ai tifosi e cittadini napoletani che segnalano casi di giornalismo fazioso o fortemente partigiano nei confronti della propria squadra e della propria città;

  • che l’Ordine collabori con gli organismi nazionali competenti affinché tali comportamenti non restino impuniti e si ponga fine a un sistema che danneggia non solo il calcio, ma la dignità e l’immagine di una comunità intera.


Le assicuro che non è mia intenzione esprimere solo rabbia fine a se stessa, ma porre le basi per un cambiamento concreto. Perché lo sport, il giornalismo, la passione – tutto – può essere contaminato da pregiudizi che sono incompatibili con l’etica professionale e con i valori costituzionali della nostra Repubblica. Non si tratta più di semplice rivalità calcistica; si tratta di un’offesa che va oltre il campo, che tocca la città, la sua cultura, i suoi tifosi, le persone che vivono ogni domenica con gioia e speranza.

Concludo con una riflessione da giornalista : la squadra del Napoli ha vinto con merito, con identità, con presenza e con orgoglio. Eppure continua ad essere trattata come corpo estraneo da un sistema che non ha mai digerito un Sud vincente. Quando la verità dei fatti si piega alla geografia, quando la narrazione subisce due pesi e due misure, allora il giornalismo perde credibilità e lo sport diventa terreno fertile per ingiustizie.

Mi auguro che l’Ordine che Lei presiede voglia farsi carico di questa battaglia, per Napoli, per i napoletani, per il calcio pulito e onesto. Nel frattempo resto a disposizione per fornire documentazione, segnalazioni o contributi che possano essere utili all’azione.

RingraziandoLa anticipatamente per l’attenzione e confidando in un Suo pronto intervento, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Napoli, 29//10/2025

Distinti saluti,


 Rosario Caracciolo


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