🔥 E Se Fosse Già Tutto Scritto?
- Rosario Caracciolo
- 4 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Nel silenzio irreale del Patini di Castel di Sangro, il Napoli ha perso 2-1 contro il Brest, ma chi guarda solo il punteggio non ha capito nulla. Sì, nulla. Perché in questo calcio d’agosto, dove gambe pesanti e schemi in fase embrionale si mescolano, c’è un dettaglio che sfugge ai più: Antonio Conte non sta cercando i tre punti, ma la sua creatura perfetta.

Il primo tempo è stato un laboratorio: difesa a quattro, Lobotka unico regista in un mare di movimenti statici, De Bruyne apparente spettatore fino a quando non ha acceso la luce con un colpo di tacco che si è stampato sul palo. Quel gesto, tra il mistico e il geniale, ha urlato al cielo: “Sono qui, e cambierò il vostro calcio”. Nel mezzo, una squadra spezzata, con Neres e Di Lorenzo a destra e un Spinazzola ancora lontano dai fasti di Roma 2021. E Lucca, che segna pur essendo ancora arrugginito, ma che mette un punto sulla presenza: c’è.

Nel secondo tempo, il Napoli prende corpo. Sale in cattedra De Bruyne, entra Politano, e la fascia comincia a volare. Peccato che né Lukaku né Lucca abbiano ricevuto un solo cross giocabile: un dettaglio che pesa come un macigno.
Ma la vera riflessione non è su chi ha giocato. È su come il Napoli voglia giocare. C’è chi urla ancora 4-3-3 come un dogma religioso, ma con McTominay, De Bruyne e Anguissa, ha davvero senso insistere su un modulo pensato per un altro contesto e un’altra rosa? Non siamo più nel 2023. Il calcio cammina, corre, muta. E oggi il Napoli è un ibrido geniale: può diventare 4-2-4, trasformarsi in 3-4-2-1, o conservare un 4-4-2 che dia equilibrio e forza.
E non è solo questione di moduli. È questione di uomini. E il Napoli, in questo senso, ha già qualcosa in più delle altre: 22 titolari, e non è uno slogan. È realtà. Lo si è visto nella capacità di alternare ruoli e interpreti, e nella possibilità concreta di poter contare su una doppia squadra.

Milinkovic-Savic? Incolpevole sui gol. Buoni i rilanci, buona la parata nel primo tempo. Ma la coperta a sinistra è corta: né Olivera né Spinazzola garantiscono esplosività e solidità difensiva. Serve un innesto. Lo stesso vale sulla destra: Neres e Politano si alterneranno, ma manca il vice-Di Lorenzo. E se si pensa al mercato, tutto porta a Gutierrez e Juanlu Sanchez, mentre Raspadori, Simeone, Mazzocchi, Zerbin e Cheddira sono ormai con le valigie in mano

E intanto, Conte costruisce in silenzio. Con Oriali e Manna, ha chiesto solo calciatori funzionali, e li sta ottenendo. Nessuna polemica con De Laurentiis, che pensa allo stadio, alle maglie autoprodotte e alla struttura societaria. Una divisione dei ruoli chiara, finalmente.
🟦 Il pensiero del giornalista tifoso Rosario Caracciolo

Altro che amichevole. Altro che sconfitta. Questo Napoli è un laboratorio esplosivo, un’arma in costruzione, un’armata che cambia forma ma non sostanza. Chi si aggrappa al risultato di luglio per criticare, è lo stesso che tre anni fa si chiedeva chi fosse Kim. Non impareranno mai.
Conte sta scolpendo una macchina da guerra, De Bruyne è il cuore pulsante di questa rivoluzione, e Lukaku, quando sarà in condizione, farà tremare i portieri. E fidatevi: il Napoli non darà scampo a nessuno. Chi sogna uno scudetto facile… si sveglierà sudato.
Forza Napoli Sempre!
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