top of page

🔵 Cuore Azzurro e Mal di Napoli

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 6 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

ANGUISSA-HOLJUND...IL CUORE OLTRE L'OSTACOLO!!!
ANGUISSA-HOLJUND...IL CUORE OLTRE L'OSTACOLO!!!

Primo tempo da incubo


PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE PER L'UNDICI DI CONTE CONTRO IL GENOA!!!
PRIMO TEMPO DA DIMENTICARE PER L'UNDICI DI CONTE CONTRO IL GENOA!!!

. Contro il Genoa, il primo tempo è stato una sinfonia stonata. Indecente, inguardabile, amorfo: scegliete pure l’aggettivo che preferite, ma la sostanza non cambia. Zero tiri in porta, un’unica occasione divorata da Politano, e un atteggiamento che ha lasciato interdetti anche i più ottimisti. Il 4-3-3 tanto invocato da alcuni opinionisti “da tastiera” si è dimostrato ancora una volta una favola per bambini, buona per i bar ma non per la Serie A. Non è questione di numeri o moduli, ma di mentalità, gambe e qualità. E il Napoli del primo tempo non aveva né l’una né l’altra.


La scossa del campione


KEVIN DE BRUYNE...IL RE E' TORNATO!!!!!
KEVIN DE BRUYNE...IL RE E' TORNATO!!!!!

Poi, però, la luce. Bastano quarantacinque minuti, anzi quaranta, a Kevin De Bruyne per cambiare la storia della partita. Il belga entra, illumina, incanta. In 3 passaggi chiave crea più calcio di quanto si sia visto in tutto il primo tempo. L’intesa con Hojlund è una sinfonia azzurra: già tre azioni da gol nate dal loro asse, tre prove di un’intesa che profuma di futuro. Gol annullato per un fuorigioco millimetrico, ma la sostanza resta: quando i due dialogano, il Napoli diventa irresistibile. E se Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri, De Bruyne ruba tempo e spazio agli avversari per regalare sogni al popolo napoletano.


Le scelte e le spine


MISTER...CHE FINE HA FATTOP NOA LANG?...
MISTER...CHE FINE HA FATTOP NOA LANG?...

Ma non tutto è oro quel che luccica. Le scelte di Antonio Conte dividono e faranno discutere. Il turnover, necessario ma rischioso, ha portato due nuovi infortuni: Lobotka e Politano out, entrambi spremuti fino all’osso. È lecito chiedersi se un po’ di rotazione in più non fosse opportuna. L’Inter, per esempio, ha riposato Çalhanoğlu e dominato lo stesso. Conte, invece, ha preferito insistere sugli stessi uomini, pagando un conto salato in termini fisici. E poi c’è il caso Noa Lang: un acquisto da quasi 30 milioni lasciato a prendere polvere. Il talento olandese va messo dentro, non tenuto in vetrina. Perché la stagione è lunga e servono energie nuove.


Numeri e verità


Eppure, i numeri raccontano anche un’altra verità. Questo Napoli segna, eccome se segna: 12 gol in 6 partite, media di 2 a gara. Un salto enorme rispetto alla scorsa stagione, quando i gol arrivavano col contagocce. Però, dietro, si balla troppo: 9 reti subite sono un campanello d’allarme. La squadra di Conte deve ritrovare la compattezza che aveva reso d’acciaio la difesa un anno fa. Sì, perché la fase difensiva non è solo una questione di difensori, ma di squadra. E se l’intensità cala, l’avversario punisce.


Gli uomini decisivi


DE BRUYNE E SPINAZZOLA CAMBIANO LA GARA...ANGUISSA SE LA RIPRENDE!!!!
DE BRUYNE E SPINAZZOLA CAMBIANO LA GARA...ANGUISSA SE LA RIPRENDE!!!!

Tra le note liete c’è anche il ritorno in grande stile di Spinazzola, che a sinistra ha riaperto la carreggiata chiusa da mesi. Subito decisivo nell’azione del gol di Anguissa, l’ex romanista ha messo in campo corsa, tecnica e quella voglia di rivalsa che contagia. A fine gara, è arrivata anche la meritata convocazione in Nazionale di Gattuso: segno che la crescita è reale e sotto gli occhi di tutti. E poi c’è Hojlund, sempre più centravanti vero, spietato, freddo, concreto. Quattro gol tra campionato e Champions, ma soprattutto una fame che trascina il gruppo.


Riflessione finale del Giornalista Tifoso ROSARIO CARACCIOLO


ree

Il Napoli vince 2-1 in rimonta, resta in vetta con la Roma e chiude questa prima parte di stagione con 15 punti in 6 giornate. Eppure, non bisogna farsi abbagliare solo dal risultato. La squadra di Conte è forte, viva e determinata, ma paga ancora l’eccessiva dipendenza dagli stessi uomini e una condizione fisica non brillante. La sosta arriva come manna dal cielo: serve recuperare energie, rifiatare e — soprattutto — imparare dagli errori. Perché la Serie A non perdona, e il vero salto di qualità passa anche dal saper gestire le forze e le alternative. Il tecnico azzurro deve ora dimostrare la sua grandezza non solo nella grinta, ma nella gestione. Perché il Napoli non ha bisogno di eroi isolati, ma di una squadra lucida, feroce e consapevole. E quando rientreranno tutti, caro Antonio, ricordati una cosa: a Napoli la passione non chiede scuse, ma risposte. E vincere non basta: bisogna convincere.

💙 Forza Napoli sempre. Perché soffrire con questa squadra è un privilegio, ma gioire con lei è una fede.

 
 
 

Commenti


bottom of page