Champions League: Ruggito Azzurro all’Etihad
- Rosario Caracciolo

- 18 set
- Tempo di lettura: 3 min

Il grande ritorno in Champions League del Napoli non poteva che avere il sapore della sfida impossibile. A Manchester, in casa del City di Pep Guardiola, gli azzurri di Antonio Conte inaugurano la propria avventura europea con una partita che vale molto più dei tre punti. È la prima di Conte in Champions sulla panchina del Napoli e, soprattutto, la notte del ritorno di Kevin De Bruyne all’Etihad, laddove ha scritto pagine indelebili di storia calcistica.

Un esordio da brividi, dunque, in uno stadio che spesso inghiotte gli avversari ma che questa volta dovrà fare i conti con i campioni d’Italia. Perché il Napoli ci arriva sulle ali dell’entusiasmo: tre vittorie su tre in Serie A, una crescita evidente nella solidità difensiva e una capacità di colpire in avanti che ha già stregato i tifosi. Il 3-1 di Firenze non è stata solo una vittoria, ma la dimostrazione che Conte ha in pugno lo spogliatoio e che la mentalità vincente si sta consolidando.

Di fronte però c’è un avversario che, al di là delle difficoltà iniziali in Premier League, resta una delle corazzate del calcio mondiale. Due sconfitte nelle prime quattro giornate hanno lasciato il segno, ma il 3-0 rifilato allo United nel derby ha restituito ossigeno e fiducia alla squadra di Guardiola. E poi c’è lui, l’incubo delle difese: Erling Haaland, nove reti in cinque gare tra club e Nazionale, una macchina da gol che vive per le notti di Champions.

Ma se da una parte il City punta sulle sue certezze – dal Pallone d’Oro Rodri alla fantasia di Bernardo Silva, fino all’esplosività di Doku – dall’altra c’è un Napoli che non intende recitare la parte della vittima sacrificale. Anzi, Conte vuole un Napoli feroce, pronto a colpire in ripartenza e a sfruttare i ritorni di fiamma di un destino beffardo. Non è un caso che proprio De Bruyne torni protagonista: l’uomo che a Manchester ha vinto tutto ora veste d’azzurro e sarà l’osservato speciale. Lui che conosce ogni filo d’erba dell’Etihad e che può trasformare i fischi inglesi in carburante per accendere una notte di gloria.

Al fianco di KDB ci sarà un altro ex United, Hojlund, desideroso di far male ai cugini “citizens” nel giorno più importante. E in mezzo al campo un gladiatore come McTominay, che al City ha già fatto male più volte e che in questa occasione porta con sé la carica del derby.

L’incrocio tra Conte e Guardiola è di quelli che scaldano il sangue: due filosofie opposte, due uomini di calcio che non hanno mai fatto prigionieri. Conte vuole la concretezza, l’ordine, la ferocia agonistica; Guardiola vive per il dominio del gioco, la bellezza, l’estetica. Ma il calcio, lo sappiamo, non si vince con le frasi a effetto: si vince sul campo. E lì il Napoli è pronto a dimostrare che non è più la Cenerentola europea, ma un campione d’Italia con diritto di cittadinanza tra le grandi.

Sarà partita dura, intensa, con equilibrio sottile e forse deciso da un dettaglio. L’arbitro tedesco Zwayer dovrà essere all’altezza di una sfida che si preannuncia calda anche sugli spalti. Ma al di là del risultato, quello che conta è che il Napoli ritrova il palcoscenico più importante, senza paura e con la consapevolezza di avere i mezzi per sorprendere.
Le Formazioni Ufficiali di Manchester City-Napoli

MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Donnarumma; Khusanov, Ruben Dias, Gvardiol, O'Reilly; Reijnders, Rodri; Bernardo Silva, Foden, Doku; Haaland. Allenatore: Guardiola.
A disposizione: Trafford, Ortega, Ake, Bobb, Lewis, Mfuni, Mukasa, Nico, Nunes, Phillips, Savinho, Stones.

NAPOLI (4-4-2): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Beukema, Buongiorno, Olivera; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; De Bruyne, Hojlund. Allenatore: Conte.
A disposizione: Meret, Ferrante, Juan Jesus, Gutierrez, Spinazzola, Gilmour, Elmas, Vergara, Neres, Lang, Ambrosino, Lucca.
Il pensiero finale del Giornalista Tifoso ROSARIO CARACCIOLO

Il Napoli torna a respirare l’aria che gli compete. Non è più il tempo dei complessi d’inferiorità: i campioni d’Italia hanno il dovere di alzare la testa anche davanti al Manchester City di Guardiola. Il ritorno di De Bruyne è il simbolo di una società che, pur con mille contraddizioni, ha riportato a casa un fuoriclasse. Ora tocca a Conte trasformare l’emozione in rabbia agonistica, far diventare ogni contrasto, ogni corsa, ogni giocata una rivendicazione d’orgoglio. Perché l’Europa ci guarda e noi non possiamo permetterci di abbassare lo sguardo. Questa notte non deve essere solo l’esordio in Champions: deve essere il manifesto del nuovo Napoli.







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