"Amma Faticà" Fino alla Fine: Il Napoli di Conte vede il Traguardo, Ma non Molla di un Centimetro
- Rosario Caracciolo
- 11 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Editoriale del Giornalista Tifoso Rosario Caracciolo

Non è finita. È questa la parola d’ordine. Nessuna illusione, nessun appagamento. Con tre partite davanti e un sogno che pulsa come un tamburo al cuore della città, il Napoli di Antonio Conte si prepara a ricevere il Genoa in un Maradona sold-out che vuole solo una cosa: continuità, sudore e vittoria.
“Amma faticà”, disse Conte a inizio stagione. Oggi, con la squadra prima in classifica e un popolo che ringrazia più di quanto domandi, l’allenatore azzurro risponde a tono: “Dobbiamo finire il lavoro”. È questa la mentalità. Nessun calcolo, nessuna distrazione. Il Napoli non gioca per difendere qualcosa, gioca per conquistarlo.
La carica del tecnico e l’ambiente

L’intervista prepartita regala un Conte concentrato, emozionato, ma lucido. Loda la maturità dei tifosi, l’appoggio costante e il rispetto che riceve per il lavoro. I napoletani, oggi, non chiedono “resti?”, ma “lo vinciamo?”. Il resto – parole sue – “è noia”.
E intanto l’infermeria manda segnali misti: Lobotka è in gruppo e si decide all’ultimo, Neres scalpita per la panchina, mentre Buongiorno e Juan Jesus non sono ancora pronti. Ma la voglia, quella, è trasversale. Anche chi è fermo vuole esserci.
Momento e numeri

Il Napoli arriva al match forte di cinque vittorie nelle ultime sei. Dopo l’1-1 a Bologna, sono arrivate le affermazioni su Empoli (3-0), Monza (1-0), Torino (2-0) e Lecce (1-0). La squadra non solo vince: convince, lotta e porta a casa i punti anche quando non brilla. Ed è questo che fa la differenza nei campionati che si vogliono vincere.
Di contro, il Genoa di Patrick Vieira è in caduta libera. Dopo il 2-0 all’Udinese, tre sconfitte consecutive e l’ultimo ko a San Siro. Il "Grifone" non è squadra che regala, ma arriva a Napoli con poca fiducia e parecchi dubbi.
Le probabili formazioni

NAPOLI (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera; Politano, Gilmour, Anguissa, Spinazzola; McTominay, Raspadori; Lukaku.

GENOA (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Vasquez, Martín; Frendrup, Masini; Zanoli, Messias, Vitinha; Pinamonti.
McTominay, reduce da un momento di forma straordinario, è uno dei nomi più caldi: 4 gol nelle ultime due al Maradona, 11 in stagione. Si è fermato solo a Lecce, ma la sensazione è che abbia ancora colpi da sparare. Il segno “marcatore sì” è più di un’idea.
Anche il dato sui parziali è interessante: il Napoli ha chiuso in vantaggio il primo tempo in 4 delle ultime 5 gare, mentre il Genoa ha subìto spesso nella ripresa.

L’analisi del giornalista tifoso

Questo Napoli ha imparato a soffrire, a vincere senza incantare, a stringere i denti quando manca il fiato. E in questo c’è la mano di Antonio Conte, uno che si nutre di fatica e che trasmette fame con lo sguardo. Parlano tutti del “braccino da tennista”? Ridicolo. Questo è un gruppo che ha corso tutta la maratona in testa. Ora mancano tre chilometri. E se c’è da lottare, il Napoli lotterà.
Il Genoa? Squadra che ha perso smalto, ma da non sottovalutare. Ma il vero nemico, ora, può essere solo dentro. È la testa che fa vincere o perdere le guerre. E oggi la testa del Napoli è nel punto giusto.
A chi ancora si chiede “resta Conte?”, rispondo: pensiamo a vincere, il resto verrà da sé. Questa squadra ha un cuore che batte per un traguardo, una città che sogna, e un allenatore che li tiene svegli a pane e lavoro. Il finale non è scritto. Ma se dipende da noi, sarà azzurro. Forza Napoli Sempre!!!!
Commenti