top of page

Napoli: Qualcosa di Grosso sta Succedendo...

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 27 giu
  • Tempo di lettura: 5 min
ree

Mancano cinque giorni all'apertura ufficiale del mercato e già si percepisce un'atmosfera incandescente, un'euforia che ha un solo epicentro: Napoli. Fino al 2 settembre le squadre potranno cambiare volto, ma la sensazione netta è che una sola stia riscrivendo le regole: la SSC Napoli. Due colpi messi a segno prima ancora che parta la giostra: Kevin De Bruyne a parametro zero dal Manchester City, e il giovane Marianucci dall’Empoli, per quasi dieci milioni. Roba da capogiro.

Una cosa è certa: quest’anno il Napoli fa sul serio. E dietro questa rivoluzione c’è la mano sapiente di Giovanni Manna, nuovo direttore sportivo, già idolo dei tifosi per la freddezza, la visione e l’intelligenza calcistica. Dopo il mercato invernale che ha lasciato scorie e rimpianti, stavolta si tratta su più tavoli. E per ogni ruolo ci sono tre, quattro profili. Questo si chiama programmazione. Questa è strategia.

ree

La lista è lunga: Ndoye, Noa Lang, Beuckema, Núñez, Juanlu Sánchez, Milinković-Savić, e tanti altri. Ma stavolta non è fumo negli occhi. È concretezza. È la determinazione di chi ha capito che le quattro competizioni stagionali (con Champions League e Serie A in testa) non si affrontano con i mezzi toni.

La svolta arriva dall’alto. Aurelio De Laurentiis, criticato, discusso, ma mai banale, ha deciso di stravolgere tutto. Altro che il solito mercato fatto di occasioni last-minute. Il patron stavolta spinge. Investe. Spalanca le porte del sogno. Perché ha in mente un progetto grande, ambizioso, internazionale. E accanto a lui c’è Antonio Conte, che non ha chiesto nomi ma caratteristiche, identità, fame. E viene accontentato.

ree

Tra i pali si attende la conferma di Alex Meret, ma intanto si tratta con il Torino per Vanja Milinković-Savić, ottimo secondo e forse qualcosa in più. La concorrenza non è un problema, è una risorsa. Il Napoli cambia mentalità. E chi parte con l’idea di avere il posto garantito, è fuori dal gioco.

In difesa l’obiettivo è chiaro: Beuckema del Bologna ha già detto sì al progetto Conte. Ma la squadra di Italiano chiede 35 milioni. Troppi. E se non si apre uno spiraglio, ecco che Scalvini dell’Atalanta torna in cima alla lista. Occhio anche a Hien, vecchio pallino. Tutto dipenderà anche da Rrahmani.

ree

Sulla fascia destra, alternativa a Giovanni Di Lorenzo, si è quasi chiusa la trattativa per Juanlu Sánchez dal Siviglia. Al Napoli andrebbe il giocatore, agli spagnoli Simeone e cash.

A centrocampo, ribadite le conferme di Lobotka, Gilmour e McTominay, serve un interditore vecchio stampo. Tipo Allan. Si è parlato di Kessié, ma per ora tutto tace. C’è invece un nome nuovo: Anjorin dell’Empoli, che ha impressionato nonostante la retrocessione. Profilo ideale per Conte. Altri nomi? Ferguson del Bologna, Éderson dell’Atalanta. Vedremo.

Davanti è uno spettacolo: confermati Lukaku, Politano, Neres, e probabilmente Raspadori. Il colpo imminente è Noa Lang. L’olandese è pazzo del Napoli e di Conte, il matrimonio è solo questione di ore. E poi? E poi c’è una pazza idea: Federico Chiesa. Sì, proprio lui. Per la fascia sinistra, come cambio di lusso o addirittura titolare.

ree

Intanto, il Bologna pretende 40 milioni per Ndoye. Cifre da manicomio. Ma Manna non si fa prendere per la gola. Tiene tutto sotto controllo, apre alternative, e tiene viva la pista Darwin Núñez. L’attaccante del Liverpool è il sogno proibito. I Reds chiedono 65 milioni, ma il giocatore vuole Conte. Vuole Napoli. E si sa, la volontà del calciatore può fare la differenza.

Questo è l’anno zero. Quello della rinascita. Dopo l’umiliante chiusura di mercato dell’anno scorso e la perdita di Kvaratskhelia mai rimpiazzata, dopo un decimo posto beffardo, Conte ha cementato lo spogliatoio. Capitan Di Lorenzo, Lukaku, McTominay, un super Politano, il napoletano più napoletano di tutti: hanno dato tutto, e hanno vinto. Davanti a una Inter favorita da tutti, ma finita a mani vuote." Zero tituli2 come direbbe Mouirinho

ree

L’unico appunto? L’annuncio del presidente su un investimento da 300 milioni. Ha fatto lievitare i prezzi ovunque. Ma anche qui, Manna ha risposto colpo su colpo. Tratta su più tavoli, chiude solo alle sue condizioni, punta sul profilo giusto per il gioco del mister. Il Napoli è la nuova padrona del mercato italiano, e chi rosica, lo fa dalla TV.

Persino Off The Pitch ha elogiato il club azzurro per la gestione finanziaria: primo posto in Europa per sostenibilità negli ultimi tre anni. Eppure lo stadio è in affitto. Il centro sportivo non è di proprietà. Eppure, il Napoli insegna a tutti.


Ora si guarda ai due ritiri, Dimaro prima, e Castel di Sangro poi, dove probabilmente ci sarà una rosa già formata. E la preparazione sarà da squadra vera. Da squadra che vuole vincere.

Il calcio italiano ha una nuova padrona. Si chiama Napoli. E non ha paura di nulla.


IL PENSIERO FINALE DEL GIORNALISTA TIFOSO:

ree

Altro che favole. Altro che sogni. Questa è realtà. Questo è il Napoli che non ti aspetti. Quello che ti ritrovi a guardare dal basso, con la bava alla bocca, se ti chiami Inter, Milan o Juventus. Quello che ti fa rosicare se sei uno di quei piazzisti travestiti da giornalisti: Criscitiello, Zuliani, Ravezzani, Chirico, Zampini. Ridotti a gridare nel vuoto, incapaci di ammettere che il vostro calcio è morto. Riciclato. Vecchio. Mentre Napoli è passione, organizzazione, mentalità. È il sud che si prende tutto, che non chiede il permesso a nessuno. È l’urlo di chi per anni ha dovuto sopportare la puzza di superiorità altrui.

E ora? Ora cantiamo. A squarciagola. Perché noi non siamo di passaggio. Siamo il presente. E il futuro. E il bello è che non ve l’aspettavate. Siete lì a cercare spiegazioni, mentre Manna e Conte vi hanno già sorpassati. E De Laurentiis, stavolta, vi ha fatto saltare pure i nervi. Perché il vostro calcio dopato è finito. E il nostro Napoli… è appena cominciato.


Piccola ma giusta parentesi...

ree

Una splendida notizia commuove il mondo del calcio: Edoardo Bove, dopo lo spavento vissuto in campo e lo stop forzato, è pronto a riprendersi il suo sogno. Il giovane centrocampista, rientrato alla Roma dopo il mancato riscatto della Fiorentina, dal 1° luglio potrà tornare ad allenarsi e forse giocare. Non si parla di maglie, ma di un essere umano che ha lottato e, con forza, fede e l'aiuto dei medici, ha vinto la sua personale "finale mondiale": quella della vita. Ora può di nuovo correre verso il futuro, magari anche verso la Nazionale. Forza Edoardo, il calcio ha bisogno di storie come la tua!

 
 
 

Commenti


bottom of page