Napoli: Lì Dove Scocca la Fiamma…
- Rosario Caracciolo
- 25 giu
- Tempo di lettura: 4 min

Nel silenzio della notte, quando le redazioni si svuotano e i telefoni smettono di squillare, c’è una sola squadra che tiene svegli tutti i direttori sportivi d’Europa: è il Napoli. Un Napoli che non dorme mai, che non si nasconde più, che non accetta compromessi. Un Napoli che ha deciso di comandare il mercato, e lo sta facendo con l’arroganza dei forti e la lucidità dei vincenti.
Dalla call serale con il PSV Eindhoven per Noa Lang, al pressing serrato su Darwin Nunez, fino alle manovre per portare in azzurro uno tra Federico Chiesa e Dan Ndoye: tutto ruota attorno al nuovo regista occulto del calcio italiano, quel Giovanni Manna che si sta dimostrando, giorno dopo giorno, uno dei direttori sportivi più svegli, rapidi e astuti del continente.
Ma non è solo Manna a brillare in questa fase storica del club. È l’intera architettura societaria a vivere una metamorfosi clamorosa. E al centro di tutto c’è lui: Antonio Conte. L’uomo che ha ridato fame, prestigio e voglia di vincere ad un ambiente devastato da mesi di incertezza. L’uomo che ha fatto capire a Aurelio De Laurentiis che non si vince col bilancio in ordine, ma con gli uomini giusti nei posti giusti. E così, persino il presidente, criticato e contestato fino a qualche settimana fa, oggi è protagonista di una svolta netta, totale, che profuma di rivoluzione vincente.
Noa Lang, il predestinato

L’operazione che avvicina Noa Lang al Napoli è molto più di un semplice affare di mercato. È un segnale forte, uno schiaffo a chi diceva che il club partenopeo fosse sparito dai radar. La call andata in scena con il PSV Eindhoven ha avuto esito più che positivo. Le parti sono vicinissime, si tratta solo di limare i dettagli. E non è escluso che nelle prossime ore Giovanni Manna possa volare in Olanda per chiudere di persona.
Noa Lang è un calciatore totale. Estro, velocità, imprevedibilità. A febbraio, contro la Juventus, li ha fatti impazzire. Letteralmente. Non è solo un colpo di qualità, è un colpo d’autore. Un manifesto del calcio moderno. Antonio Conte lo vuole, lo reclama, lo desidera. E questa volta il club lo sta accontentando.
E pensare che già a gennaio il Napoli ci aveva provato, ma il PSV lo aveva blindato. Oggi lo scenario è cambiato. Il giocatore spinge, la società apre. Le condizioni sono mature. E il finale è scritto: Noa Lang sarà azzurro.
Beukema e il valzer in difesa

Non solo attacco, però. Il Napoli si muove anche sul reparto arretrato. Il nome caldo è quello di Sam Beukema, centrale olandese in forza al Bologna. Un affare che si incastra alla perfezione con il possibile approdo di Albian Haidari proprio ai rossoblù.
Una mossa da scacchista. Non si tratta di tentativi, ma di operazioni chirurgiche. Qui si costruisce con criterio, competenza e lungimiranza. La priorità, come anticipato mesi fa, resta Beukema. Ed è lui il prescelto per guidare la nuova linea difensiva azzurra. Niente piani B, niente nomi buttati lì. Qui si punta al sodo.
L'esterno perfetto: Chiesa o Ndoye

La corsia esterna è il vero campo di battaglia. I nomi in gioco sono due: Federico Chiesa e Dan Ndoye. Due profili diversi, ma entrambi ad altissima intensità. Conte preferisce Ndoye, per dinamismo e capacità di attaccare lo spazio. Ma Chiesa, oggi, è molto più che un’idea.
Il contatto con il Liverpool (perché sì, Chiesa è ancora sotto contratto lì) ha fatto emergere una verità: il giocatore vuole tornare in Italia. E tra tutte, ha detto sì proprio al Napoli.
Il Milan osserva, ma solo in caso di cessioni. Il Napoli invece si muove. E lo fa sul serio. Potrebbero arrivare entrambi? Non è impossibile, anche perché ci sono in uscita Cyril Ngonge, Giovanni Simeone e valutazioni in corso su Giacomo Raspadori.
Darwin Nunez, il sogno possibile

E poi c’è lui. Il sogno proibito. Il nome che cambierebbe tutto: Darwin Nunez. Classe, forza fisica, fame, cattiveria agonistica. Un 9 vero. Uno da Champions League. Uno da Antonio Conte.
La missione di mercato condotta a Liverpool ha dato i suoi frutti. Il giocatore ha aperto, e il Napoli ci crede. Si lavora sulla formula, si studiano i numeri, si cerca l’intesa giusta. Ma attenzione: Darwin vuole il Napoli. E questo, a certe latitudini, vale più di qualsiasi clausola.
Il cambio di passo di De Laurentiis

E qui entra in gioco il vero spartiacque di questo nuovo corso: Aurelio De Laurentiis. Per anni accusato di immobilismo, di avarizia, di voler fare calcio “alla sua maniera”, oggi si mostra diverso. Profondamente diverso. È tornato presidente, è tornato sul pezzo. E con
Conte, ha capito che non si può lesinare. Se vuoi vincere, devi investire. Se vuoi dominare, devi osare.
Questo Napoli ha 4 competizioni davanti. Ma le due più importanti sono la Champions League e il campionato. L’obiettivo è chiaro: tornare tra i grandi e restarci. Non da comparsa, ma da protagonista.
Rosicano… e tanto

E mentre il Napoli detta legge sul mercato, al nord si mastica amaro. Le solite testate, le solite tv, i soliti opinionisti. Gli stessi che fino a un mese fa parlavano di “Napoli scomparso”, oggi balbettano, tergiversano, cercano di cambiare discorso. Ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti.
Il Napoli è il padrone del mercato. Gli altri rincorrono, imitano, sbirciano. Ma non comandano. E la differenza si vede.
IL PENSIERO FINALE DEL GIORNALISTA TIFOSO

"Abbiamo sentito, letto, visto di tutto. Che il Napoli era sparito, che Conte sarebbe durato poco, che il mercato azzurro non decollava. E invece… eccoli là: confusi, sbiaditi, senza fiato, mentre noi voliamo tra le stelle del mercato. Perché il Napoli è vivo, più vivo che mai. E fa paura. Una paura che si legge negli occhi di chi oggi si aggrappa ai “forse” mentre noi costruiamo certezze. Questa non è solo un’estate calda, è una rivoluzione silenziosa. Una chiamata alle armi. Il ritorno del Vesuvio. E stavolta, chi ha riso… piangerà. Siamo tornati. E vogliamo tutto. Viva il Napoli. Viva Conte. Viva chi sogna e lotta. Sempre."
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