🔵 Napoli, Il Tempo del Coraggio: Conte Cancella Il Passato e Accende Il Futuro
- Rosario Caracciolo
- 3 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Antonio Conte non è uomo di nostalgie. Né si commuove di fronte ai nomi scolpiti nella storia recente del Napoli. Ha lo sguardo fisso sul futuro, l’ambizione cucita addosso come una seconda pelle, e una certezza granitica nel cuore: per continuare a vincere, bisogna avere poco cuore.
E la storia lo insegna. Chi si è fermato per riconoscenza, è precipitato. Enzo Bearzot, dopo l’epopea del Mundial ‘82, non ebbe la forza di rinnovare e nel 1986 pagò dazio, travolto da Maradona e dai limiti di un gruppo appassito. Marcello Lippi cadde nella stessa trappola, ripresentandosi in Sudafrica nel 2010 con i reduci logori del trionfo tedesco. Il risultato fu disastroso. E ancora, Aurelio De Laurentiis, convinto che bastasse cambiare guida tecnica dopo lo scudetto, è piombato con tutto il carro azzurro nella mediocrità della decima posizione.

Conte, invece, guarda in faccia la realtà. E la realtà dice che questo Napoli ha bisogno di un colpo d’accetta. Non si può rifare la storia con lo stesso inchiostro. Ecco perché la rivoluzione sarà profonda, più di quella dell’anno zero. Dei 24 della rosa campione d’Italia, almeno dieci non ci saranno più.
Il grande restauro azzurro

Sono già ai saluti Scuffet, Okafor, Billing. È in uscita anche Ngonge, mentre Simeone e Raspadori vivono tra il limbo della cessione e l’incertezza tattica. Il nodo portiere si risolverà (forse) con il rinnovo di Meret, ma serve un secondo affidabile e con pedigree europeo.
In difesa, via Rafa Marin, dentro Marianucci, ma il vero colpo sarà un altro centrale da affiancare a Buongiorno e Rrahmani. A destra si cerca un terzino “forte forte”, un titolare, non una toppa. A centrocampo, detto l’addio a Anguissa, che ha chiesto la cessione, il Napoli punterà tutto sulla regia di Lobotka, la potenza di McTominay, e sogna la classe di Kevin De Bruyne. Il belga è la ciliegina, ma servono altri due mediani: un interno dinamico e una mezzala di rottura.

Sugli esterni offensivi, Conte chiede qualità e imprevedibilità. Il nome in cima alla lista resta Federico Chiesa: se il Liverpool molla la presa, l’affondo è pronto. A sinistra si valutano Zhegrova e Ndoye, mentre resta caldo il nome di Jonathan David, anche se il club è perplesso sulla sua compatibilità col modulo.
In totale? Dieci nuovi innesti. Il 40% della rosa verrà cambiato. Una mini-rivoluzione con l’obiettivo chiaro: diventare competitivi in Serie A e in Champions League.
✍️ Pensiero finale del Giornalista Tifoso

È questa, amici miei, la differenza tra chi vuole galleggiare e chi vuole dominare. Tra chi spera e chi progetta. Antonio Conte non si accontenta dell’applauso, vuole la coppa. Non si rifugia nei ricordi, costruisce il futuro. Questo Napoli sta per diventare una macchina nuova, col motore di grinta e qualità, e con la guida ferrea di un condottiero che ha un solo vizio: vincere.
E chi ha paura della rivoluzione, è già fuori tempo massimo...Forza Napoli Sempre!!!
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