Marianucci, Il Sogno Azzurro: “Voglio vincere tutto col Napoli”
- Rosario Caracciolo
- 10 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Il nuovo volto della difesa: tra ambizione, umiltà e fame di vittorie

Certe storie sembrano scritte dal destino. Altre, invece, nascono con il fango della Serie C sotto le scarpe e si costruiscono passo dopo passo, tra sudore, sacrificio e sogni incastonati nella testa. Luca Marianucci, difensore centrale classe 2002, è una di quelle favole moderne che il calcio ancora riesce a raccontare. Solo un anno fa vestiva la maglia della Pro Sesto in Lega Pro. Da domani (oggi, per chi legge), sarà ufficialmente un nuovo calciatore del Napoli, con le visite mediche già programmate a Villa Stuart.
L'intervista rilasciata al sito del collega Nicolò Schira trasuda passione, entusiasmo e quella sana follia di chi sa che nulla è impossibile: “Fosse per me inizierei il ritiro già domani”, ha dichiarato. “Sono in vacanza, ma la testa è già proiettata a questa nuova avventura”.
Dalla Serie C alla Serie A, il salto è stato vertiginoso, ma Marianucci ha dimostrato di essere pronto: “È stato un anno incredibile. Ho sempre creduto in me stesso. Giocare in A era un sogno da bambino e l’ho realizzato grazie all’Empoli. Ora viene il bello…”.
Un salto con vista Maradona

Emozionato, determinato, riconoscente. Così si è presentato ai microfoni il nuovo centrale azzurro, che ha raccontato di aver festeggiato la notizia con gli amici e la famiglia, come si fa nei momenti importanti della vita. E sì, ha già avuto modo di parlare con alcuni futuri compagni: “Dopo la partita al Maradona ho parlato con Di Lorenzo e Politano, mi hanno detto ‘ti aspettiamo presto’… mi hanno fatto sentire subito uno di loro”.
E mentre già sogna le marcature su campioni internazionali, Marianucci ammette che “Avere Lukaku dalla mia parte sarà decisamente meglio che marcarlo”. E chissà che non possa arrivare davvero il momento di sfidare i più grandi sul palcoscenico della Champions League, obiettivo dichiarato del club partenopeo per la prossima stagione.
Conte e l'identità difensiva

“Non ho ancora avuto modo di parlare con Antonio Conte, ma non vedo l’ora. Lavorare con un tecnico del suo calibro sarà una crescita totale”, ha detto il difensore. E in effetti, con il tecnico salentino c’è poco spazio per i fronzoli: o sei pronto, o ti prepari a diventarlo. Sarà Conte a decidere se e quando lanciare il giovane livornese, ma l’impressione è che Marianucci parta con una voglia feroce di conquistarsi tutto.
Con l’Empoli, il nuovo azzurro è stato protagonista assoluto nella storica vittoria in Coppa Italia contro la Juventus, segnando il rigore decisivo.” Una notte fantastica. Eliminare la Juve e raggiungere la semifinale è stato un sogno”.
Origini semplici, spirito da predestinato
Dal campetto della Pro Livorno Sorgenti alla Serie A, il percorso è stato lungo ma coerente. “Sono sempre stato un difensore. L’unico bambino che voleva stare dietro. I miei idoli? Van Dijk e Chiellini: livornese come me”.
Nel tempo libero segue Sinner, il tennis e i film d’azione. Ma il pensiero è sempre lì: “Il calcio è dentro di me. E devo dire grazie a D’Aversa, che ha creduto in me da subito. E naturalmente al mio agente Mario Giuffredi, determinante in questa fase della mia carriera”.
Tra presente e futuro: l’azzurro del Napoli, ma anche quello della Nazionale
Il passo è compiuto. Il futuro è da scrivere. “**Indossare l’azzurro del Napoli è già un sogno. Ma il mio obiettivo è anche arrivare in Nazionale. Mai convocato finora. Ma ci credo. Ci metterei la firma: Scudetto col Napoli e Mondiale 2026 con l’Italia”.
Il numero? Ancora il 35, come a Empoli, “un po’ per caso, ma ha portato fortuna”.
Dietro le quinte: il mosaico difensivo di Conte

L’arrivo di Marianucci (operazione da 9 milioni di euro) è una scommessa prospettica. Ma non è l’unico nome. Il Napoli monitora con attenzione Sam Beukema del Bologna – apprezzato da Conte – e resta forte il nome di Giorgio Scalvini. Anche Federico Gatti è un’opzione valutata.
In uscita, attenzione alla posizione di Amir Rrahmani. L’ex Verona, 31 anni, è sotto contratto fino al 2027 ma piace all’estero. L’eventuale cessione aprirebbe a un altro ingresso in difesa, da affiancare a Di Lorenzo, Buongiorno, Juan Jesus, Olivera e lo stesso Marianucci.
Uno tra Mazzocchi e Spinazzola potrebbe lasciare, con il primo in uscita. Il vento dell’Ovest (leggasi Bologna) spira forte su Napoli: oltre a Beukema, piace moltissimo anche Dan Ndoye, esterno devastante, fisico e duttile, richiesto espressamente da Conte già a gennaio. Valutazione? 40 milioni. Il Bologna resiste, ma il pressing aumenta.
Il punto caldo: De Bruyne, Frattesi, David e… Osimhen

Manca solo l’ufficialità per Kevin De Bruyne, già virtualmente azzurro. Ma il mercato non finisce lì: l’obiettivo per l’attacco è Jonathan David, in scadenza con il Lille, e per la fascia si valutano Paixao (Feyenoord) e Lang (PSV). Per il centrocampo, Frattesi è il sogno tricolore.
Infine, il caso Osimhen: l’Al Hilal non molla, nonostante il rifiuto del nigeriano, che ieri ha detto un altro “no” alla mega offerta araba. Ma i sauditi insistono, e i contatti non si fermano.
🖋️ Editoriale finale – Il Giornalista Tifoso

In un mondo che spesso celebra solo le stelle affermate, Marianucci rappresenta l’essenza più pura del calcio: il riscatto, la fame, l’umiltà. È il volto di un Napoli che, grazie a Conte, torna ad avere identità, grinta e pianificazione. Che bello vedere un ragazzo con la voce tremante ma gli occhi di fuoco raccontare il suo sogno diventato realtà.
Ma guai a fermarsi. Manna ha fatto il colpo De Bruyne, sì, ma ora venga il resto: un difensore top, un attaccante da venti gol, e quel paio di esterni che facciano paura. Perché chi vince lo Scudetto non può accontentarsi. Deve volerlo ancora. Di più. Sempre.
E se Marianucci sarà davvero il futuro, toccherà a tutti noi proteggerlo, incitarlo, aspettarlo. Perché ha il cuore giusto, l’anima giusta e una frase che suona da promessa:“Io al Napoli? Ci metto la firma per vincere tutto.”
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