Altro Che Var: Il Napoli Deve Vincere Contro Tutto e Tutti. E lo Sta Facendo!
- Rosario Caracciolo
- 21 mag
- Tempo di lettura: 3 min
di Rosario Caracciolo

Quanto accaduto nel finale di Parma-Napoli rasenta lo scandalo sportivo. Il rigore assegnato da Doveri per il netto sgambetto su Neres, poi annullato dopo la chiamata del Var targato Marini-Aureliano, è solo l’ultimo episodio vergognoso nella lunga galleria delle ingiustizie contro il Napoli.

I fatti parlano da soli. In pieno recupero, Neres entra in area, viene agganciato. Doveri indica il dischetto senza esitazioni. Tutto chiaro, tutto netto. Ma partono le proteste furibonde dei parmigiani, il pressing, l'accerchiamento. E intanto, a Coverciano, si insegna che il Napoli deve imparare a protestare come Inter e Juventus. Ma i nostri, dignitosi, tacciono. Risultato? Doveri viene richiamato al monitor per valutare un presunto fallo di Simeone avvenuto secondi prima. Rigore cancellato, punizione contro. Un’altra beffa.

E allora domandiamoci: dov’è finita la coerenza? Dov’erano queste regole quando, il 4 dicembre 2023, in Napoli-Inter, Lautaro Martinez abbatteva Lobotka e segnava? In quel caso tutto in silenzio. Per Massa non era fallo, per il Var non c’era nulla da rivedere. Perché quando il danno è a carico del Napoli, l’intervento arriva sempre puntuale. Quando ci guadagna una "strisciata", si gira la testa altrove.

Rocchi, Orsato, cambiano i nomi, ma la musica è sempre la stessa: il Napoli non conta nulla nei palazzi del potere. Eppure, nonostante tutto, noi siamo lì. Due rigori negati – contro il Genoa e contro il Parma – e una stampa che ignora, insabbia, minimizza. Ma il popolo azzurro ha cominciato a festeggiare. E fa bene.
Sì, la partita di Parma non è stata scintillante, ma ci sono stati tre pali, due miracoli di Meret, un rigore sacrosanto tolto. Una vittoria sarebbe stata più che legittima. Invece, ci tocca combattere sempre contro vento e marea.

Nel frattempo, a Milano si invoca il silenzio stampa quando non si vince. A parti invertite, Tuttosport e La Gazzetta avrebbero titoloni e paginate. E invece, chi oggi grida allo scandalo, dimentica le pendenze e le irregolarità finanziarie di Inter, Milan e Juventus: club che, per correttezza, dovrebbero ripartire dalla Serie C.
Ma noi siamo ancora qui. Con il cuore, con la rabbia, con la passione. Con una squadra falcidiata dagli infortuni, che ha perso pezzi ovunque. Eppure, siamo primi. E mancano solo novanta minuti.

La prossima battaglia è contro il Cagliari, squadra salva ma orgogliosa. Conte, con la sua esperienza, saprà caricare i suoi. L’obiettivo è lì, ad un passo. E va preso con rabbia, lucidità, fame. Perché il Napoli, contro tutto e tutti, sta facendo qualcosa di eroico. E se, come qualcuno già sussurra, Conte fosse destinato alla Juventus? Beh, lo vedremo. Ma oggi il mister è con noi, e con noi resta. Ha sposato il progetto, ha acceso il fuoco nello spogliatoio, ha ridato dignità ad una piazza che merita di stare in alto. A Napoli ha ritrovato se stesso, il suo spirito gladiatorio, il gusto della sfida vera. E noi non ci facciamo rubare nulla, nemmeno i sogni.

E poi, chissà… se davvero Osimhen tornasse alla casa madre, cosa direbbero i giornalai e gli italioti del Nord? Si nasconderebbero dietro l’ennesima narrazione tossica, parlerebbero di “colpo di fortuna”, di “operazione discutibile”, di “giocatore finito rinato per caso”. Ma la verità è un’altra: il bello deve ancora venire. Perché chi pensa che il Napoli sia un fuoco di paglia, si illude. La fiamma arde, e brucerà ancora.
🎯 Il pensiero finale del Giornalista Tifoso

Il rigore tolto a Neres non è solo un episodio: è il simbolo di un sistema marcio, in cui la verità viene manipolata dal potere. Un calcio che assomiglia più al teatro, dove le "strisce" recitano da protagoniste e i veri combattenti vengono oscurati.
Ma il Napoli esiste. E resiste. Con la sua storia, la sua dignità, il suo popolo. Noi non abbiamo mai avuto bisogno di protezioni: siamo figli della fatica e della bellezza.
Venerdì contro il Cagliari, quella maglia va onorata come una bandiera. Lo Scudetto morale l’abbiamo già vinto. Ora vogliamo anche quello vero.
E non ce lo deve regalare nessuno: ce lo andiamo a prendere. Con gli occhi di fuoco e il cuore che batte per milioni di napoletani. Forza Napoli Sempre!!!
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