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Cuore Salentino, Scudetto Napoletano: Conte torna a casa per prendersi Tutto!

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min


Ci sono partite che il destino disegna con le linee dell'anima. Lecce–Napoli non è solo una tappa della corsa Scudetto, è una pagina intrisa di significati, radici, emozioni. È Antonio Conte che torna nella sua terra, nella sua città, nello stadio dove ha mosso i primi passi da uomo e calciatore. Ma stavolta ci torna da condottiero azzurro, per difendere un primato e inseguire un sogno che a inizio stagione sembrava pura utopia.

Sì, perché nessuno, nessuno, ad agosto, immaginava il Napoli in vetta a 4 giornate dal termine. Nessuno, tranne chi conosce la fame, il metodo e la leadership del tecnico salentino. E oggi più che mai, serve compattezza. Serve fame. Serve Conte.

 

Sfida doppia: salvezza e Scudetto



Il Lecce, sospeso tra speranze e paure, ha solo due punti di margine sulla zona retrocessione. Dopo l’1-1 con l’Atalanta, i salentini hanno bisogno disperato di punti. In palio, la permanenza in Serie A.

Ma il Napoli arriva al Via del Mare con l’elmetto. Forte dei suoi 74 punti, della miglior difesa d’Europa, di una nuova consapevolezza. Il successo contro il Torino ha riportato gli azzurri in cima, ma il cammino è ancora lungo e pieno di trappole.

Conte lo sa: "Non conta come parti, ma come arrivi. Dobbiamo restare umili, compatti. Mancano 4 battaglie".

 

Emergenza in difesa, ma l'identità resta



L’assenza di Buongiorno pesa. L’adattamento di Olivera come centrale è più di una possibilità concreta. Ma la mentalità non cambia. Come sempre, il tecnico ha lavorato sull’equilibrio e sulle soluzioni.

Il ballottaggio tra 4-4-2 e 4-3-3 è ancora aperto: potrebbe avanzare Spinazzola con Rafa Marin al centro. In mediana, si valutano le condizioni di Anguissa, toccato duro con il Torino. Pronto Gilmour in caso di forfait.

Davanti confermato il tandem Raspadori–Lukaku, con Politano e McTominay pronti a inserirsi tra le linee. Proprio lo scozzese è il simbolo della crescita collettiva: “McTominay è nettamente più forte rispetto a quando è arrivato”, ha sottolineato Conte. Una cooperativa del gol, dove tutti partecipano.

 

Le probabili formazioni



Lecce (4-2-3-1):Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Ramadani; Karlsson, Berisha, Morente; Krstovic.All. Giampaolo


Napoli (4-4-2):



Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Raspadori, Lukaku.All. Conte

 



L'urlo del Sud per il tricolore



Oggi Conte non affronta solo il Lecce, affronta il passato, la memoria, le radici. Ma lo fa con addosso il presente più grande: una maglia azzurra che sogna di tornare sul tetto d’Italia. L’obiettivo è la Champions, già centrato. Il sogno è lo Scudetto. Si può. Si deve. Ma senza voli pindarici.


Serve cuore, serve gamba, serve quella follia ordinata che solo questo Napoli può esprimere. E ora più che mai, bisogna crederci. Uniti. Napoli non si affossa da sola, Napoli si esalta. Perché essere lì, con 4 partite dalla fine, non è fortuna. È merito. È forza. È orgoglio.

 

✍️ Di Rosario Caracciolo ( Il Giornalista Tifoso )



“Siamo là, fratelli napoletani, col cuore in gola e gli occhi fissi su Via del Mare. Conte ci guida con passione vera, e adesso vogliamo tutto. Perché niente è impossibile per chi sogna davvero.”
Lo Scudetto non è più un sussurro, ma un grido che si fa strada tra i vicoli di Napoli. La città ci crede, la squadra ci crede. Dopo la vittoria col Torino, il Napoli di Antonio Conte guarda tutti dall’alto, con 74 punti e il miglior rendimento difensivo d’Europa. E ora? Ora si va a Lecce, terra d’origine del nostro condottiero, per una sfida che sa di battaglia, di emozione, di storia.
Il Lecce non è avversario semplice. La squadra di Giampaolo lotta con le unghie per restare aggrappata alla Serie A e arriva da un buon pari con l’Atalanta. Ha cuore, fame, e un pubblico caldo. Ma questo Napoli ha imparato a soffrire e vincere, a costruire sulle difficoltà e trasformare ogni emergenza in energia pura.
L’assenza di Buongiorno pesa, così come quelle di David Neres e Juan Jesus, ma Conte non si piange addosso. “Abbiamo sempre trovato la formula giusta nell’emergenza”, ha dichiarato in conferenza. E così, per tenere la vetta, potrebbe rispolverare il 4-4-2 con Olivera centrale accanto a Rrahmani, e Spinazzola largo a sinistra. Ma occhio anche al possibile 4-3-3 con Rafa Marin in difesa e lo stesso Spinazzola più alto. Tutto dipende anche dalle condizioni di Anguissa, ancora in dubbio.
Nel cuore del centrocampo ci sarà l’instancabile McTominay, rivelazione assoluta con una media-gol da bomber vero, più di Vidal e Marchisio, come sottolineato da Conte stesso. Davanti, l’inedita coppia Raspadori–Lukaku dovrà far saltare il fortino giallorosso.
Ma la partita non si gioca solo sul prato. Si gioca nella testa, nei nervi, nell’equilibrio emotivo. E Conte, che a Lecce è nato e cresciuto, conosce ogni angolo del Via del Mare. Non sarà una partita qualunque per lui, e non lo sarà nemmeno per noi.
Non possiamo sbagliare. Non adesso. Non dopo tutto questo cammino. Le parole del mister sono chiare: “Siamo in Champions, stiamo dando fastidio… ma ora dobbiamo capire quanto”. È il momento di alzare l’asticella, di trasformare il fastidio in dominio.
Perché un gruppo che ha saputo risalire tra infortuni e polemiche merita di sognare fino alla fine. Perché Napoli è tornata protagonista, con orgoglio e senza paura. Forza Napoli Sempre!!!

 
 
 

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